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le origini della Macchina del Triduo breve storia delle Confraternite a Collebeato breve cronaca della ricostruzione scarica il libro in pdf

LA PRESENZA DELLE CONFRATERNITE A COLLEBEATO
Parlare della vita delle confraternite o scuole e della loro organizzazione sociale, è una impresa difficile per l’assenza di materiale inerente. Nell’archivio parrocchiale non vi sono documenti, registri, relazioni di riunioni o regolamenti ove si possano trarre delle informazioni anche sintetiche, come la “regola” che può far capire quali siano stati gli orientamenti della confraternita, i comportamenti da tenere dei confratelli durante la giornata feriale e festiva, sia da cittadino sia da attivo credente. Restano a disposizione dei registri-rubrica e dei quaderni che occupano circa quarant’anni d'attività mistiche delle confraternite durante il ventesimo secolo. Tra le pagine si possono cogliere, dalla nuda trascrizione, i nomi di associati e i dati statistici con i quali stabilire in percentuale quanti fedeli, oltre che seguire i precetti della chiesa, si dedicano con particolare devozione ad un singolare culto del proprio essere cristiano. Tra queste precisate osservanze, alcune confraternite hanno dei fini sociali di assistenza, anche materiale, dei propri associati o verso i cittadini più bisognosi. Le più note, come già ricordate nel testo, sono le confraternite del
SS. Sacramento o delle Quarantore e quella del Triduo dei Morti. Tra i titoli e le finalità delle diverse confraternite, operanti un tempo, feconde di spirito religioso, si torna di frequente a parlare di alcune di esse, ma a queste il riconoscimento è dovuto, in quanto hanno lasciato un solco profondo nella coscienza dei fedeli, e non solo, ed un esempio di comportamento nella comunità. Se non si hanno tracce della confraternita del Triduo dei Morti, ci sono degli atti redatti in punto di morte che esprimono il desiderio di avere con le messe di suffragio un rito di ringraziamento al SS. Sacramento, come espresso da un testatore del 1632; prima di destinare i beni ai famigliari, pone l'accento che nel suo primo anno di vita dell’al di là, sia ricordato con una messa solenne con l’esposizione del SS. Sacramento. Questo testamento può essere la premessa alla costituzione associativa di quell'atto di fede misericordioso che si concretizza nella forma collettiva della liturgia del Triduo dei Morti. Per la scuola del SS. Sacramento vi sono più possibilità di penetrare nella struttura associativa, anche se la documentazione ci porta più sugli aspetti materiali, la sua estesa attività può essere dimostrata per esempio, da due polizze o memorie di suppellettili in dotazione per il servizio liturgico della confraternita. Un altro è il documento prodotto in copia, forse acquisito in archivio come testo di confronto sulle nuove finalità da inserire nella regola della scuola di Collebeato: dal testo si evidenzia che la regola è del 1827 redatta nella parrocchia di Leno. Questo, essendo un documento molto tardo rispetto alla centenaria esperienza vissuta dalla nostra scuola del Sacramento, ci fa capire quanto impegno morale e devozionale si richiedeva all’associato.

LE CONFRATERNITE DAI REGISTRI PARROCCHIALI
I REGISTRI DELLE QUARANTORE contemplano gli anni dal 1946 al 1969. Nel primo decennio gli associati sono in media annuale in n° di 640, con quota associati-va di £ 5 il primo anno; 15 £ il secondo e il terzo; 25 £ il quarto e il quinto; gli anni successivi £ 40.Il numero massimo degli iscritti entro gli anni della registrazione sono n° 827 nel 1951 e il minimo n° 386 nel 1955. Nel secondo decennio, 1956 – 1965, gli associati sono in media annuale n° 760, con adesioni massime di 869 soci nel 1964 e 133 la punta minima di iscrizione nel 1957. La quota di adesione è di £ 50 dal 1956 al 1962; £ 100 dal 1963 al 1965. Gli ultimi anni della presenza della confraternita che corrispondono agli anni 1966 – 1969, rileva la partecipazione media annua di 850 associati con la quota d'adesione di £ 100.

LA CONFRATERNITA DEL TRIDUO
I registri archiviati di questa confraternita coprono gli anni dal 1928 al 1970 con un vuoto di nove anni dal “41 al “49. Il primo registro rubrica, intitolato “Mastro dei sacri Tridui”, elenca gli associati dal 1928 al 1940. Da questa rubrica mancano le pagine delle lettere T - U – V – Z, le quali abbassano la media delle presenze associative messe a confronto con gli anni successivi. La media del registro porta il n°448 degli iscritti, con punta massima nel 1930 di 501 associati, la minima di n° 423, nel 1930 la quota associativa risulta di £ 2.
Il secondo registro, con il titolo “Confraternita dei santi Tridui”, raggruppa gli anni dal 1950 al 1970, raggiunge la media associativa di 767 unità con la punta massima di n° 919 soci nel 1969 e la minima di n° 331 nel 1957. La quota associativa è di £ 25 per gli anni 1950 – 51; £ 40 dal 1952 al 55; £ 50 dal 1956 al 62; £ 100 dal 1963 al 1970.
Una nota a margine ci porta a pensare che la macchina del Triduo ha ancora in questi anni una valenza storica, artistica e simbolo d'espressione di fede da parte dei confratelli, fors’anche con la speranza di poterla installare ancora, come ai tempi di remota memoria. La curiosa speranza è contenuta nel bollettino postale intestato al presidente del Santo Triduo, il quale contiene l’invito di versamento di £ 900 come seconda rata dell’anno 1965 per l’assicurazione contro l’incendio: polizza n° 42346 della Compagnia Assicurazioni di Torino. Questo può essere un'affascinante conferma, che nell’associazione rimane vivo il desiderio della popolazione per il sacro rito eucaristico in suffragio dei morti della comunità, con lo spettacolo emozionante della macchina del Triduo.

CONFRATERNITA DEL PATROCINIO DELLA BEATA VERGINE DI CALVAROLA
Il primo registro col titolo “ Patrocinio B.V. Calvarola” porta la data 1946 – 1961. Il secondo è un quaderno con trascritti gli associati degli anni 1959 – 1969. La media annuale degli iscritti è di 312 unità con punta massima nell’anno 1949 di 560 soci e una minima di 18 nel 1954. La quota d'adesione è di £ 2 nel 1946; £ 15 nel 1947 – 1950; £ 20 nel 1951 – 1955; di £ 50 nel 1956 – 1962; £ 100 dal 1963 al 1970.
La confraternita o scuola del Patrocinio è tra gli atti d’archivio, con quella del SS. Sacramento, la più antica e partecipata delle associazioni di devozione caritativa della nostra comunità. Un fascicolo in particolare trascrive i beni in dotazione alla confraternita per il mantenimento del parroco.

SCUOLA DELLA MADONNA DEL PIANTO
Il registro porta la data 1951 – 1969, sui due quaderni intestati alla Madonna addolorata è trascritta la data 1958 – 1967. La comparazione degli iscritti tra il registro e i quaderni compongono la media annuale d'associati al numero 172; non sono trascritte le quote associative di versamento. Sulla scuola della Madonna del pianto va posto un chiarimento storico sia sull’intestazione dei registri e dei quaderni, sia nei riguardi ai titoli riservati di volta in volta al santuario della Madonna di Calvarola. Il primo caso può far intendere che le differenti intestazioni riportino a due confraternite di diversa finalità di devozione, mentre dal confronto appare evidente che il quaderno è la bozza d'iscrizioni raccolte presso l’altare dell’Ad-
dolorata per poi essere trascritto nel registro ufficiale, così come per le altre confraternite. Va da se che i quaderni, la cui data corrisponde a quella del regi-stro, riportano il numero e la qualifica degli stessi associati. La seconda osservazione rigu-arda il titolo più vario utilizzato per indicare il santuario della Calvarola. Nel 1937 lo storico bresciano Paolo Guerini, per primo, e altri in seguito lo introducono nelle loro note storiche e individuano il santu-ario con il titolo di: Madonna del Patrocinio o del Pianto. Come si è visto, alla Madonna del Patrocinio è riservata la devozione di una vecchia confraternita con sede al santuario avocata al culto mariano e al sostentamento di un sacerdote per le funzioni quotidiane. Mentre alla Madonna del pianto è intitolato l’altare dove è presente un gruppo statuario della Madonna che regge il Cristo morto, costruito nel 1901, esistente nella parrocchiale. Un immagine che riporta la stessa configurazione del Cristo morto sorretto sulle ginocchia della B. Vergine tra la Madonna e S. Giovanni, fa parte dell0’iconografia del santuario. La tela dipinta fra la metà del “500”, in dimensioni ridotte rispetto all’attuale, che conteneva il solo gruppo di figure, era un tempo in dotazione alla parrocchia. Il dipinto è stato ampliato nel 1749 e trasportato al santuario per completare l’altare di fronte a quel di S. Fermo e S. Gaetano da Tiene adorante il Bambino. Questo bivalente richiamo all’immagine della B. Vergine col Cristo morto, quindi del pianto, è stato il motivo che ha deviato le attenzioni dello storico, il quale ha configurato, con lo stesso soggetto pittorico esistente al santuario, qualificato come atto di devozione al titolo di consacrazione del santuario, senza contemplare nel merito la dedica posta all’altare esistente in parrocchia.

CONFRATERNITA DELLA B. VERGINE DEL CARMELO
Il registro annota gli iscritti dal 1940 al 1947. Per i primi tre anni si conferma l’adesione media di 263 soci; dal 1946 – 47 i confratelli sono 21.

CONFRATERNITA O PATROCINIO DI S. GIUSEPPE
A conferma di questa confraternita sono gli iscritti dal 1939 al 1964. In questo caso ci sono registri e quaderni provvisori che annotano le solidali adesioni delle persone. Il registro porta la data 1939 – 46 con una media annuale di 211 associati; il primo quaderno del 1949 – 53 annota la media annua di 97 iscritti; il secondo del 1958 – 65 registra la media in 50 presenze. Lo stendardo del patrocinio, in deposito presso i locali della sacristia, è stato acquistato dalla confraternita nel 1963 versando la somma di £ 5000 in acconto delle previste 20.000 del preventivo.

LA CONFRATERNITA DELLE MADRI CRISTIANE
Le associate sono trascritte in un semplice quaderno che contiene gli anni 1962 – 1964, con una presenza media di 450 nomi.

In onore della statistica, così come si è aperto questo capitolo, si riscontra il completo abbandono dell’interesse religioso delle specifiche devozioni riservate alle confraternite nel 1970. Negli anni sessanta, si registra ancora un notevole afflusso di presenze. Come si constata, tra i primi anni della nostra registrazione, fino agli anni cinquanta, si registra una continua e attiva presenza tra le numerose confraternite parrocchiali. Non così corrispondenti nel fervore delle iniziative sono gli anni 1951 – 54 per il Patrocinio della B. Vergine; del 1957 – 58 per il Triduo dei morti; del 1957 – 63 per la scuola del SS. Sacramento, verso le quali si è perso nella popolazione quello spirito di devozione privato che ha caratterizzato per secoli la comunità parrocchiale di Collebeato. La causa di questo venir meno dei ritmi associativi può essere ricercata nei turbolenti anni della politica, dove i contrasti ideologici, alla ricerca di nuovi concetti di società hanno scosso i sentimenti più intimi delle persone, hanno deviato l’interesse della gente verso un'affannosa ricerca del benessere economico a sfavore di quello spirituale e culturale. Qui va sottolineato una certa indifferenza ai riti della tradizione locale da parte della dirigenza del momento, recepiti come negative manifestazioni per il buon esito della riforma liturgica promossa dal Concilio Vaticano II. Molto ci sarebbe da indagare per far emergere le cause che hanno portato la società moderna ad abbandonare i rapporti morali della tradizione e a prendere superficialmente ogni cosa che la impegna nel profondo dell’animo umano. Ma lasciamo ad altre occasioni, alle diverse argomentazioni, la comparazione dell’etica temporale con la morale del passato.


estratto da "Breve storia degli apparati pubblici e religiosi, delle confraternite del triduo dei morti e delle ss. quarantore"  di Domenico Andreoli

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